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CURRICULUM ARTISTICO DI ALBERTO MACCHI:
ALBERTO MACCHI, autore e regista teatrale, nasce a Roma. Scrive drammi e commedie per il teatro di prosa, come “Stella C”, tradotto anche in francese, “Tre morti”, “Hakuna matata ndio”, "Il biglietto della lotteria" e monologhi e pezzi per il cabaret, come “Pulcinellate”, “Stasera che serata”, “Provagenerale”. Traduce testi dal francese e dall'inglese e adatta opere di noti autori, quali Courteline, Poe, Molière, Shakespeare.
Nel 1978 frequenta a Roma i seminari e i laboratori di Psicodramma tenuti da Paola Mazzetti e successivamente quelli di Onirodramma tenuti da Lorenzo Ostuni. Come regista si forma in seno alla Scuola Romana del Teatro d’Avanguardia iniziando al Beat 72 di Ulisse Benedetti, osservando in particolar modo il teatro di Memé Perlini, di Giancarlo Nanni e di Giorgio Marini. Partecipa ai laboratori e ai seminari di Lindsey Kemp, Ellen Stewart, Carmelo Bene, Jerzy Grotowski, Alessandro Fersen. E fa esperienze con Giuliano Vasilicò, Pippo Di Marca e Dario D’Ambrosi. Viaggia per studio e per ricerca, in tutto il mondo e porta il teatro in ogni contesto con il ‘Teatrovunque’, anche come volontario della C.R.I. e del Comune di Roma.
Nel 1984 fonda la Compagnia ‘Teatro 84’ che, già nel primo anno di attività, viene sovvenzionata dal Ministero dello Spettacolo e del Turismo in quanto produce rappresentazioni originali e di grande interesse.
Ma presto Macchi l’abbandonerà per dirigere spettacoli di prosa per conto di altre compagnie e per collaborare con la RAI e altre emittenti, con i Comuni e con altre Istituzioni. Riceve ampi consensi da parte del pubblico e della stampa; gli vengono tributati premi e riconoscimenti vari. Ecco alcuni tra i lavori più rappresentativi della sua lunga carriera come autore, regista o direttore artistico:
“Dolce Stil Nuovo in musica”: da Dante Alighieri, con Alberto Macchi, al Teatro ‘La Baracca’ di Giulio Girola e Nada Fraschi, a Roma nel 1956.
”Shakiamuni”: dramma di Alberto Macchi, al Teatro Le Ginestre di Roma e in provincia, con la Compagnia ‘Teatro 84’, nonché presso Clesis Arte di Roma, con gli allievi della scuola di teatro, tra i quali Massimiliano Giovanetti e Eliana Lopiano.
“Salome”: tragedia di Oscar Wilde, con Anna Suzzi, Pierluigi D’Orazio e Viviana Polich, in scena a Roma in occasione dell'’Estate Romana’ del 1984.
“Edipo”: tragedia da Sofocle e da Seneca, con Giorgio Lòsego e Lidia Montanari, spettacolo insignito del Premio ‘Foyer des Artistes’ edizione 1985.
“Foglie d’autunno sul Vittoriale”: pièce teatrale tratta dall’opera “Solus ad Solam” di Gabriele D’Annunzio.
“Sogno, ma forse no”: commedia di Luigi Pirandello andata in scena a Roma dopo un laboratorio sull'autore.
“Who’s bad”: musical da Michael Jackson, al Teatro Giulio Cesare di Roma, con la Compagnia ‘Ideadanza’, con Piero Moriconi, coreografie di Marcello Sindici.
"L'Ottobrata": testo di Ettore Petrolini, con la Compagnia ‘Li Buattari’ rappresentato a Roma in occasione della manifestazione ‘Ottobrata Trasteverina’.
“Quando, noi morti, ci destiamo…": dramma di Herik Ibsen, proposto al ‘Festival di Ibsen’ di Ischia, edizione 1987.
“Walden”: dramma da David Henry Thoreau, nei giardini di Castel Sant’Angelo a Roma, con Gianluca Bottoni, coreografie di Paolo Londi - “Michelangelo Merigi da Caravaggio”: atto unico, di Alberto Macchi, con Mauro Cremonini e Enzo Bellanich, andato in scena nel 1992 al Teatro Centrale di Roma in concomitanza con la Mostra di Caravaggio a Palazzo Ruspoli e, col patrocinio dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, al Centro St. Louis de France, sempre a Roma. Spettacolo premiato dal Club UNESCO di Trapani.
"Volodja": dramma di Alberto Macchi, rappresentato nel 1993 a Roma in occasione del centenario della nascita di Vladimir Majakovskij.
“Il custode del sepolcro": dramma di Franz Kafka, con Mauro Cremonini, Marina Ruta, Gabriele Tuccimei, Silvia Tortarolo, messo in scena a Roma nel 1994, con il patrocinio dell'Ambasciata Ceca.
“Filippo Neri”: spettacolo rappresentato a Roma presso la Chiesa degli Oratoriani di Santa Maria in Vallicella.
“Beato Angelico”: testo di Alberto Macchi, rappresentato presso la Basilica dei Domenicani di Santa Maria sopra Minerva a Roma.
“Stanislao Kostka”: spettacolo itinerante di Alberto Macchi, andato in scena a Roma, presso la Chiesa dei Gesuiti di Sant’Andrea al Quirinale e replicato poi in Vaticano e a Varsavia, in lingua polacca, con la Comunità di Laski.
“Carlo Dolci”: monologo di Alberto Macchi, rappresentato, oltre che in Italia con Mauro Bisso, anche in Polonia con Zbigniew Kłopocki ed Elwira Romańczuk e con il soprano Astrea Amaduzzi.
“Stanisław Morvay”: atto unico di Alberto Macchi, da una biografia di Maria Joseph Balsach, con Guido Ruvolo e il soprano Astrea Amsduzzi, in Italia, in Spagna, in Francia e in Polonia con Ewa Sawicka e Stanisław Świder; tradotto per l’occasione, in polacco, in spagnolo e in francese.
Esperto di Teatro Orientale, Macchi, è autore del dramma "Shakiamuni", un atto unico teatrale messo in scena a Roma e in provincia, tradotto anche in inglese. Dal 1986 tiene corsi, seminari e laboratori nelle scuole statali e per attori. È docente di Teatro Orientale presso la Scuola Clesis Arte di Carlo Merlo a Roma negli anni 1990 e 1991.
È l’ideatore del “Teatro al Ristorante”, ossia della prosa portata fra i tavoli, una formula che a Roma riscuote moltissimi consensi per ben sei anni. Come direttore artistico o come regista, poi, partecipa agli eventi: "Bottega del Teatro" in seno alla 39° Fiera di Roma Internazionale, "Telethon a Piazza Re di Roma" promosso dalla BNL, "Festa di San Giovanni" promossa dal Comune di Roma, "Festa per il 250° Anniversario del Santuario del Divino Amore", "Veramente Falso", una Convention di Cartier, presso l'Hotel Excelsior di Roma, "Defilée di Moda" in provincia di Vicenza, ”Inaugurazione della Collezione Maranello Rosso Ferrari” presso la Repubblica di San Marino nel 1990, ”Premio Internazionale Beato Angelico per la Polonia” del 1998, nella Chiesa di San Stanislao dei Polacchi a Roma, il cui Comitato d’Onore è presieduto dal Card. Józef Glemp Primate di Polonia e dove vengono premiati vari artisti, tra i quali due registi: Krzysztof Zanussi e Jerzy Grotowski.
Nel 1995 Macchi pubblica a Roma, con AETAS Edizioni Internazionali, l’atto unico “L’Uomo Caravaggio” condiviso dalla Prof.ssa Mina Gregori e con la prefazione della Prof.ssa Stefania Macioce.
E continua a scrivere testi teatrali relativi alle biografie di personaggi storici, corredati di ampie note e di bibliografia, frutto di scrupolose ricerche nelle biblioteche e negli archivi d’Italia e d’Europa.
Nascono così, "Margherita della Metola", "Cristoforo Colombo", "Alberto Magno e Tommaso D’Aquino", “Cesare Baronio”, “Federico Barocci”, "Caio Giulio Cesare", "Celestino V", "Boris I", "Licinio Refice", "Cristina di Svezia", "Sarah Bernhardt ed Eleonora Duse", "Hildegard von Bingen", “Teodora Ricci”, “Lucrezia Borgia”, “Giordano Bruno”, “Beatrice Cenci”, “Matilde di Toscana”, “Bianca Cappello”, “Ceciclia Gallerani”, “Giuseppe da Copertino”, “Salvador Rosa”, “Giorgio III Hanover”, ”Giuditta Tavani”, “Oscar Wilde”, "Don Bosco e Don Orione", “Arcangela Paladini”, pubblicato dalla Ed. AETAS a Roma nel 2004, “Beato Angelico” e “Irene Parenti", pubblicati dalla Ed. AETAS a Roma nel 2006, “Pompeo Batoni” e “Carlo Dolci”, pubblicati dalla Ed. Colosseo di A. Menaglia a Roma, ancora nel 2006.
Da quando, nel 1996, visita la Polonia, incontra lì un ambiente particolarmente favorevole per studiare e per scrivere. Decide allora di svolgere la sua attività anche in quel paese.
Così, oltre a tenere seminari e laboratori teatrali all’interno di varie istituzioni e a mettere in scena spettacoli, viaggia in lungo e in largo per tutto il territorio e ne studia la lingua e la storia. E fa ricerche e raccoglie tanto materiale documentario e fotografico per cui scrive altri testi teatrali di grande interesse storico, come “Stanisław Poniatowski” che viene apprezzato dai Professori Piotr Salwa dell'Università di Varsavia, Stefan Bielański dell'Università di Cracovia, Gaetano Platania dell'Università della Tuscia e Sante Graciotti dell’Università La Sapienza di Roma, “Bona Sforza”, “Da Valdocco a Zduńska Wola”, "Brat Albert", "Róża Czacka", “Gabriel Stanisław Morvay” e “Stanisław Kostka”, di cui è prevista la pubblicazione anche in lingua polacca.