LO SPETTACOLO
Dopo il grande successo di critica
e di pubblico riscosso al prestigioso “Suwon Hwasong Fortress”,
International Performance Festival di Seul, sarà il palcoscenico
del Teatro Don Bosco di Roma ad ospitare Il Malato Immaginario di
Molière, La Locandiera di Goldoni e La Vedova Scaltra di Goldoni
per la regia di Franco Venturini. Le matinée (previste da
inizio novembre alle 10.30) vedranno in scena Il malato
immaginario, capolavoro del commediografo francese, una preziosa
occasione per avvicinarsi al Teatro d’Autore che la Compagnia
Venturini - De Vita ha pensato appositamente per i ragazzi delle
scuole.
Il lavoro più interessante ed originale sarà premiato con tre
mesi gratuiti di laboratorio teatrale presso l’Università dello
Spettacolo di Roma, diretta da Franco Venturini.
L’eroina goldoniana è femmina
all’ennesima potenza: non una semplice gattamorta, ma una donna
imprevedibile che cambia a seconda dell’uomo che incontra. Sa
essere civetta e subito dopo apparire dura e senza scrupoli.
Vestire i suoi panni è stata per me un’esperienza bellissima ed
importante. Il suo carattere vivo e sfaccettato la rende un ottimo
banco di prova.
Così Federica De Vita racconta la
“sua” Locandiera, una miscela esplosiva di seducente femminilità,
astuzia e scaltrezza. Un’analisi approfondita dell’opera, unita
alla resa fedele di tutti i personaggi, ha portato il regista
Franco Venturini alla creazione di un allestimento sagace e
“rustico” al tempo stesso, lontano dalle atmosfere “sospese” e
“delicate” che spesso vengono attribuite all’opera.
Fredda e calcolatrice, la furba Locandiera interpretata da
Federica De Vita è una maliziosa creatura alla ricerca del
guadagno più vantaggioso. Mai veramente innamorata e devota
ancella della convenienza, Mirandolina, in nome del guadagno e di
una fiera indipendenza sentimentale, conduce con arguzia il gioco
seduttivo in cui, inesorabilmente, cadono tutti i suoi
corteggiatori. Unica vera eroina di una commedia “invecchiata”
bene e sempre piacevole da vedere.
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