Matinée riservato alle scuole al
Piazza
Sant'Apollonia, 11/a (Trastevere)
Dopo 2 anni di successo a teatro e dopo il film “Agorà” torna
Testi di
Massimo Vincenti - Regia
di
Carlo Emilio
Lerici con Francesca Bianco
Se
ragione e fede costituiscono
i due binari paralleli
lungo i quali
si è mossa la storia dell’Occidente
negli ultimi duemila
anni, l’episodio più
emblematico della contrapposizione fra
queste due ideologie accadde nel marzo del 415, con l'assassinio di Ipazia
(Alessandria d'Egitto circa
370 – 415 d.c.) detta “la musa” o “la filosofa”.
Il contesto storico in cui
l’avvenimento ebbe luogo è il periodo
in cui
il cristianesimo
cessò di essere perseguitato con l’editto
di Costantino nel 313, diventando
religione
di stato con l’editto di
Teodosio nel 380, ed iniziò a sua volta a perseguitare
nel 392, distruggendo
templi
greci e bruciando
libri
“pagani”. Gli
avvenimenti
ad Alessandria precipitarono
a partire dal 412, quando divenne patriarca
il fondamentalista
Cirillo.
In soli tre anni, servendosi
di un braccio
armato costituito
da monaci combattenti, sparse il
terrore nella città . Ma la sua vera
vittima
sacrificale
fu Ipazia,
il personaggio
culturale più noto della città
. Figlia
di Teone, rettore dell’università di
Alessandria e famoso matematico
egli stesso, Ipazia
e suo padre sono passati alla storia scientifica per
i loro commenti
ai classici greci.
Ipazia viene
ricordata come la prima matematica
della storia, anzi, fu la sola matematica
per più di
un millennio:
per trovarne altre bisognerà
attendere il Settecento. Ma Ipazia fu anche l’inventrice dell’astrolabio,
del planisfero e dell’idroscopio,
oltre che la principale esponente alessandrina
della scuola neoplatonica.
Le sue
opere sono andate perdute. Le uniche
notizie
su di lei
ci vengono dalle lettere di Sinesio di Cirene: l’allievo
prediletto.
Il razionalismo
di Ipazia
costituiva
un contraltare troppo evidente al
fanatismo di
Cirillo.
Uno dei due doveva soccombere e non
poteva che essere Ipazia. Il
governatore Oreste denunciò il fatto a Roma, ma Cirillo dichiarò che Ipazia
era sana e salva ad Atene.
Dopo un’inchiesta, il
caso venne archiviato «per mancanza di
testimoni».
La figura di
Ipazia, dopo secoli di silenzio,
sta tornando prepotentemente allo scoperto in
questi ultimi anni.
Sono usciti
numerosi libri di
successo, a Cannes è stato presentato un colossal spagnolo ed esiste un progetto dell'UNESCO
intitolato a Ipazia
che intende favorire piani scientifici nati
dall’unione delle donne di tutte le nazionalità .
Date su richiesta
per le scuole:
€ 7,50
Rappresentazioni anche interno istituto
Teatro Belli
Piazza Sant'Apollonia, 11/a - (Roma -Trastevere)
Info:
Referente per le scuole:
Enzo Fasoli
Le Muse in Scena:
Tel.
06 23260003 - 06 78384289
- 338 1604968
Prenotazioni
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